lunedì 24 maggio 2010

Clara, tapas y tortillas.



L'estate sembra aver fatto capolino con un certo anticipo a Madrid. Sabato il termometro su Gran Via segna 39°C. Ottimo inizio direi! Eh si, perchè qui mi dicono che questo è niente, tra qualche settimana si arriverò tranquillamente a sfiorare i 50°C! Per una lucertola come me questa non poteva essere una notizia migliore!



Ad ogni modo..il weekend è inondato di sole e colgo l'occasione per trascorrere il sabato a zonzo, senza meta, senza cartina e, soprattutto, senza pensieri..Gli angoli meno turistici di Madrid, come in ogni altra città, sono ovviamente i migliori ma devo dire che anche le zone più frequentate meritano una sosta prolungata. Gran Via con la sua miriade di negozi, Cava Baja e Cava Alta con le sue innumerabili taverne e Plaza Mayor con il mercatino di francobolli e monete antiche (ogni domenica!) fanno di Madrid una città davvero folkloristica e ricca di ogni genere di attrazione.





Per non parlare di cibo e bevande..Comunicato ufficiale per tutti amici e parenti: ho trovato una birra che adoro! La clara. Metà birra e metà lemonsoda: la cosa più gustosa e dissetante che abbia mai bevuto. Ovviamente accompagnata da tapas di ogni genere. Venerdì sera abbiamo passato una piacevolissima serata/cineforum con Carla ed Eloise(due amiche di Marco) che si sono inoltre distinte preparando una gigantesca tortillas...buonissima!!!

Bilancio del weekend: afoso e saporito.

domenica 16 maggio 2010

Il Rastro e le sue scimmie portacandela.



Dopo pioggia e freddo finalmente il sole! La settimana lavorativa trascorre velocemente. Durante il venerdì sera muy loco (vero Marco??) abbiamo un primo assaggio della movida madrilena. Gente cordiale, musica, chiacchiere e qualche cocktail di troppo. Di certo Madrid non è carente di intrattenimenti e locali in cui svagarsi (la coltre di fumo che riveste gli interni è l'unica pecca)!



Il sabato lo trascorriamo al Retiro con i ragazzi dello studio in cui lavoriamo. Atmosfera molto rilassata, buon cibo e ottima compagnia, anche grazie ad uno scoiattolo rosso ci fa visita mostrandosi alquanto narciso e disponibile a farsi immortalare dai nostri scatti. Il sole riscalda piacevolmente il pomeriggio di San Isidro (patrono della città e occasione per la gente del posto di sfoggiare i folkloristici abiti festivi) e possiamo concederci una lunga siesta in tipico stile spagnolo.




Scopriamo che la domenica di Madrid ha un rito ben consolidato, ovvero la passeggiata nell'immenso mercato freak del Rastro: famiglie, ragazzi, coppie, giovani e vecchietti si ritrovano qui per la caccia alla cianfrusaglie più kitsch.




Scimmie portacandela, maschere africane, grammofoni in radica e foto i bianco e nero di polverose persone di "qualche" decennio fa popolano questo strepitoso e palpitante mercato in cui è presente ogni genere di chincaglieria. Migliaia di persone. Sconsigliata a chi non ama la folla. Caldamente consigliato a chi ama il vintage tendente al trash (come me!).

Domenica memorabile e sole cocente.



martedì 11 maggio 2010

Casa e lavoro.



Primo giorno di lavoro!! Ansiosi per le aspettative che i colleghi ripongono in noi, trascorriamo la giornata con gli occhi fissi sul monitor del Mac tra una ricerca e l'altra (e con Skype perennemente attivo!). Passata qualche ora il capo di avvicina: "You should play with this!" e ci mette in mano il nuovo I-Pad!! Cone i bambini, le nostre facce si illuminano di gioia ed eccitazione. Smanettiamo un pò, traiamo conclusioni più o meno positive e leggiamo "Alice in Wonderland". Illustrazioni incredibili.



E ora vi presento la mia umile dimora! Soggiorno, area colazione/pranzo/cena e camera da letto... Niente male no?






domenica 9 maggio 2010

Uno spiraglio di sole.



Pioggia, pioggia e ancora pioggia.. Il cielo plumbeo sovrasta la domenica di Madrid. Non ci resta altro da fare che trascinarci in pigiama per la casa. Pantofole, musica e tisana, la giornata di relax scorre veloce. Alle 18 circa ci accorgiamo che un'insolita luce a cui non eravamo più abituati fa capolino in soggiorno: sole!! Non possiamo perdere questa occasione! Ci vestiamo in fretta e furia ed eccoci fuori per le strade di Las Huertas.





Percorriamo la nostra via nella direzione opposta alla solita e ci imbattiamo in un uomo che ride a più non posso con la sua amica radio,
seduto ai margini di una citazione di José Echegaray. Arriviamo in Plaza Santa Ana. Il sole caldo avvolge le persone sedute ai tavolini dei numerosi bar della plaza, raggiungiamo due amiche di Marco e insieme ci sediamo in un locale nei pressi di Sol.





Tra chiacchiere e cervezas (per me coca cola!) arrivano le 21.30, ci congediamo dalle ragazze e ovviamente ci perdiamo in una calle a due passi da casa. Tentiamo di orientarci e ritroviamo la strada casa in men che non si dica. Cena, tè e nanna: domani inizia il lavoro vero.

¡La belleza! Lo que es no lo sabemos ahora con certidumbre matemática; quizá no lo sepamos nunca pero que la belleza es algo, que existe, que palpita en la naturaleza, y que, así como la ola que llega a la playa rompe en espuma...
José Echegaray
discurso de ingreso en la Real Academia Española (1882)

sabato 8 maggio 2010

Vagabondando..



Primo weekend!! É d'obbligo una passeggiata anche se il tempo non è dei migliori. Esco alle 11 e vago senza meta nei dintorni di casa..A cento metri da Calle de las Huertas, dove abitiamo, c'è il Museo del Prado: entrata gratuita il 18 de Mayo..Fatta! Cammino lungo il Paseo del Prado e leggo l'indicazione Parque del Buen Retiro così decido di dare un'occhiata a quello che,
sulla mappa della Moleskine, è il vero e proprio polmone verde di Madrid. L'ingresso da Calle Felipe IV è spettacolare: un parco reale, molto pulito e pieno zeppo di alberi (un paio opportunamente potati sembrano usciti da "Alice nel Paese delle Meraviglie") laghetti, suonatori di strada e altre attrazioni inconsuete.



Tra queste, le più inaspettate sono i banchetti delle cartomanti e dei teatrini di marionette improvvisati per intrattere i bambini! Il lago Estanque è letteralmente invaso da barchette a remi noleggiate da romantiche coppiette, famiglie e pittoreschi e nostalgici vecchietti madrileni.




Pranziamo e usciamo dal parco girovagando nei pressi di Calle de Atocha. Sono le 16.45 e la tipica siesta spagnola miete vittime: le saracinesche sono tutte abbassate, negozi chiusi e nessuno per le strade, a parte una simpatica 70enne che indica a Marco un trolley nuovo, intatto abbandonato di fianco alle immondizia. Valutatone lo stato Marco se ne appropria e scopriamo che l'abbandono era dovuto alla sua totale inadempienza come trolley: il manico è bloccato! Ci perdiamo nei vicoli desolati con trolley al seguito per poi ritrovare la strada di casa. Soddisfatti della giornata.

Arrivata!!

Eccomi qua!
Giovedì 06 Maggio ore 17.30: esco dalla stazione della metropolitana ed è un nuovo mondo. Cose mai viste, facce sconosciute (a parte Marco, s'intende), odori nuovi e lingua estranea..Mi incammino con Marco verso studio Fjord con il mio trolley pantagruelico e l'adrenalina che scorre a mille. Andy "Buonuomo" è li fuori, al telefono, ci fa un cenno e ci invita ad entrare e qui inizia l'avventura: un fantastico ufficio open space che sarà la nostra nuova tana per i prossimi 5 mesi. Il parquet e il bianco la fanno da padroni se non fosse per la gigantesca lavagna alla quale sono appesi decine di post-it sfavillanti (home sweet home) in cui sono annotati i "lavori in corso". Ci sediamo e subito i ragazzi si presentano e ci accolgono molto calorosamente; complici l'eccitazione e la stanchezza, il mio stomaco inizia a inacidirsi! Veniamo poi accompagnati in quello che sarà il nostro alloggio da qui a settembre e qui il sogno inizia a prevaricare la realtà: si può dire che la nostra "umile dimora" assomiglia molto ad uno dei quei loft super-mega-cool usciti da Domus magazine!! Meraviglioso (lo stomaco sempre più a soqquadro..)! Tre stanze da urlo (anche se la vera super suite è destinata al terzo collega che arriverà lunedì..doh!), un soggiorno che neanche tra mille anni potrò mai permettermi, due bagni e una cucina che mi fa maledire quella volta in cui non ho imparato a cucinare visto che, incapace come sono, non potrò mai sfruttarla a pieno! Scaricati i bagagli torniamo in ufficio e dopo una serie di convenevoli che qui non sto a descrivere, Andy, Medina e Bea ci portano a bere qualcosa (il tè caldo era l'unica cosa che riuscivo a concepire in quel momento..che sfigata!) dopodichè andiamo tutti insieme a cena fuori. Ordino la cosa che secondo me si avvicina di più al petto di pollo, supposizione che viene disillusa quando mi vedo portare dal cameriere (uguale a Super Mario!) due cotolette alla milanese di dimensioni spropositate e patate fritte. Mangiamo, se così possono essere considerati i miei due bocconi, e poi..casa! Prima notte d'inferno causa stomaco out-of-order, per il resto...una favola.